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Internet prima e i social media poi hanno permesso uno scambio di contenuti a una velocità che fino a qualche tempo fa era impensabile. All’interno delle piattaforme digitali che utilizziamo operano i cosiddetti social bot.

Cosa sono i social bot?

I social bot sono programmi automatizzati, in grado, appunto, di gestire e svolgere in autonomia (senza fare quindi ricorso all’essere umano) determinate azioni. I social bot funzionano così bene da sembrare utenti umani e sono difficili da riconoscere e, di conseguenza, smascherare. Addirittura le persone tendono a pensare di trovarsi di fronte a una persona reale. Solitamente sono profili che, nei vari social o siti web, inviano risposte automatiche e informazioni già pronte.

Per quel che riguarda le loro funzioni, i social bot sono molto simili ai chatbot, ovvero agli assistenti digitali. La differenza tra i due sta nel modo in cui vengono utilizzati e nell’obiettivo per cui sono creati. Solitamente i chatbot rappresentano un servizio di assistenza online pensato per aiutare; i social bot, invece, hanno spesso l’obiettivo di illudere e manipolare l’interlocutore. Proprio per questo, questo termine va spesso “a braccetto” con quello di fake news.

Come riconoscerli?

Oltre agli appositi algoritmi che i social utilizzano per controllare la presenza o meno di bot all’interno di essi, per valutare se ci troviamo davanti a una persona o a un algoritmo, è buona cosa adottare alcune tecniche:

  • Account: come prima cosa è fondamentale analizzare il profilo. Spesso le foto profilo e il numero dei follow/follower forniscono degli indizi da non sottovalutare. Come immagine profilo utilizzano foto generiche che possono essere trovate facilmente sui motori di ricerca. Inoltre, sono soliti seguire un gran numero di account senza ricevere lo stesso seguito.
  • Post: se il profilo condivide sempre gli stessi post, probabilmente si tratta di un bot che ha l’obiettivo di aumentare l’interesse e le interazioni attorno a uno specifico argomento.
  • Frequenza: è possibile “analizzare” l’attività dell’elemento in questione e vedere se condivide contenuti (tendono a condividere molti contenuti frequentemente).
  • Interazione: solitamente reagiscono molto rapidamente. Se dando un input in chat o commentando un post, l’account risponde quasi sempre in pochi secondi, il “dado è tratto”.
  • Linguaggio utilizzato: un altro segnale riguarda lo stile d’espressione innaturale, a volte accompagnato da errori grammaticali.

Come sempre, a fare la differenza nell’uso corretto della Rete è la consapevolezza che le persone hanno nell’usare gli strumenti digitali.

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Cosa sono i “social bot”? Come riconoscerli?